Ideato e realizzato con l’associazione Gli Amici del Cabiria, “Dentro il tunnel della storia” nasce con l’intenzione di far conoscere agli studenti delle scuole superiori il Novecento attraverso un percorso multidisciplinare che unisce cinema, teatro e storia dell’arte. Il progetto si articola in due momenti la visione del film “Io c’ero” di Alberto Peraldo con alcune testimonianze di persone del territorio di Scandicci che vissero in quegli anni e la partecipazione a una performance immersiva, multisensoriale nella quale la Storia – nello specifico alcuni vettori essenziali del secolo passato –sarà “vissuta” da ogni partecipante attraverso un viaggio nel quale i partecipanti avranno modo di ricevere stimoli e ascoltare storie di autori degli anni ‘40, ‘50 e ‘60 del ‘900. A fare da guida, Elsa Morante.
Dentro il tunnel della Storia
In collaborazione con la Biblioteca di Scandicci
Con il contributo della Fondazione Carlo Marchi e il patrocinio del Comune di Scandicci
debutto 3-7-8-9 maggio 2024 Fabbrica dei Saperi di Scandicci;
con la partecipazione degli studenti dell’Isis. “G. Galilei” di Firenze e degli utenti della Biblioteca di Scandicci.
a cura di Monica Santoro e Elisa Taddei
testi di Elsa Morante
scenografia di Gisella Butera, Matilde Gori, Michele Adamuccio
con Giuseppe Claudio Insalaco, Davide Dolores, Monica Santoro e gli allievi del laboratorio teatrale di Casa Caciolle
da “L’arte di legare le persone” ed. Einaudi, 2021
di Paolo Milone
con Piergiorgio Gallicani
regia Elisa Taddei
foto Andrea Pecchioli
suono Dario Andreoli
scenografia Gisella Butera e Matilde Gori
luci Emiliano Curá
proiezioni Corrado Ravazzini
produzione Krill Teatro
in collaborazione con Teatro delle Briciole
Solares Fondazione delle Arti
debutto 21-22 gennaio 2023 h 21,00 Teatro al Parco, Parma
Che cosa vede quotidianamente chi ha scelto nella propria vita di “fare lo psichiatra”, di dedicarsi alla cura del disagio mentale, della sofferenza psichica? A quali risorse personali, emotive, mentali deve affidarsi ? Qual’è il livello di rischio che questa scelta comporta? E quali sono oggi in Italia le condizioni concrete, come sono le strutture pubbliche in cui si esercita questa professione?
Questo è il terreno d’indagine di questo spettacolo, tratto dal libro di Paolo Milone, in cui l’autore rende conto di un’esperienza intensa, che ha coinvolto l’intera sua vita.
Più di una volta, in teatro, si è visto esplorato il mondo “della follia” anche con esiti di alto valore.
Più raramente – per non dire mai – si è portato in scena il punto di vista speculare – quello di chi cura.
Con questo lavoro abbiamo cercato di dare un piccolo contributo per colmare questo vuoto.
Questo progetto, ispirato alla Human Library, intende creare uno spazio e un tempo per un incontro guidato dalla musica e dal cibo.
“L ’ ora del te’ ” vorrebbe rompere gli stereotipi, favorire la comprensione tra persone di diversa età, stili di vita e background culturale.
L ’ ora del te’ ” si presenta come una sala da tè con dieci tavoli.
Il nucleo centrale della performance è creare un dialogo (non solo un monologo) tra l’ “attore” e lo spettatore.
Gli “attori” non interpretano un personaggio, ma raccontano loro stessi. Sono persone consapevoli di appartenere a una minoranza soggetta a stereotipi e pregiudizi. Desiderosi di scardinarli, si rendono disponibili a raccontare la propria storia e saranno preparati dalla regista Elisa Taddei per guidare drammaturgicamente l’incontro.
L’ORA del TE ‘ si è già svolto con successo nell’edizione del Festival Open City Estate 2021 al Parco del Castello dell’Acciaiolo e nell’Ottobre 2021 all’Istituto “Marco Polo” di Firenze, coinvolgendo 125 studenti.
Per la prima edizione partner del progetto è stato Slow Food Scandicci.