Il Giardino degli Incontri

Poesie tratte da “Dove si incontrano gli angeli” di Giovanni Michelucci

regia e drammaturgia Elisa Taddei 
assistente regia Luana Ranallo
coreografia Luana Gramegna
scenografia Francesco Giv one con Tarek Ben Massoud, Angelo G.,Remzi Mustafà
musica dal vivo Marco Magistrali, Filippo Marranci, Cristina Pettiti, Monica Santoro
costumi Giulia Bigioli
luce Alice Mollica
fonica Andrea Dell’Olio
foto Alessandra Cinquemani Enrico Gallina
con Ammar, Alexander Ion, Michele Cimmino, Ellouizi Charaf, George Cojocaru, Angelo G., Tarek Ben Massoud, Samir Ben Abdezine, Marco Franci, Sussanah Iheme, Ahmed Kadi, Yassin, Daria Menichetti, Carmine Mauriello, Stefano Monaco, Remzi Moustafà, Monica Santoro
produzione Krill Teatro
organizzazione Murmuris
con il sostegno di Regione ToscanaFondazione Carlo Marchi

debutto 30 settembre 2024
repliche 3-4 aprile 2025 all’interno del Festival Materia Prima 2025 

Questo lavoro prende avvio dall’omonimo spazio presente all’interno di Sollicciano, il Giardino degli Incontri, realizzato dall’architetto Giovanni Michelucci per i colloqui tra i detenuti e i loro familiari.

Uno spettacolo site specific, itinerante, in cui gli spettatori avranno modo di scoprire e conoscere il luogo più caratteristico del carcere fiorentino.

In questo nuovo lavoro della Compagnia di Sollicciano si incontrano più narrazioni: la storia della nascita di questo Giardino, la figura di Michelucci uomo oltre che celebre architetto, una riflessione sulla centralità della cura della relazione, dell’incontro.

Il Giardino degli Incontri fu l’ultimo progetto realizzato da Michelucci insieme ad alcuni detenuti del carcere di Sollicciano, morirà prima di vederlo terminato. Una esperienza di progettazione condivisa che l’architetto ritenne una delle esperienza più belle della sua vita.

Lo spettacolo inizia proprio da questa storia così speciale.

Elisa Taddei

Film

Essere o non essere Amleto

da Amleto di W. Shakespeare

 

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistente regia, montaggio riprese Corrado Ravazzini
scena Francesco Givone
fotografia Andrea Narese
foto di scena Corrado Ravazzini
costumi Giulia Bigioli
con Rachid Assouaji, Alexander Ion, Amet Kole, Ramzi Baraoumi, Elouise Charaf, Tarek Ben Masoud, Aziz Elousfour, Marco Franci, Sussanah Iheme, Carmine Mauriello, Daria Menichetti, Remzi Mustafá, Armando Sarapi, Mustafa Remzi, Ebrima Saidy, Ersan Sait
produzione Krill Teatro
con il contributo di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

proiezione in anteprima all’interno del Festival Materia Prima 2023

2 aprile 2023 Teatro Cantiere Florida

Dopo aver lavorato a una riscrittura in forma di commedia del Don Chisciotte di Cervantes, abbiamo deciso di riprendere il tema della follia e di portarlo ancora una volta all’interno della realtà carceraria attraverso uno dei personaggi più interessanti e controversi del teatro classico, Amleto.
Il nostro ‘Amleto’ è un giovane detenuto che ha perso il padre da pochi mesi e mostra i segni di uno squilibrio nel modo in cui si relaziona agli altri.
Il disagio psichico dopo il covid è aumentato nelle carceri italiane, lo dicono le statistiche riguardo all’uso massiccio di psicofarmaci. Nel tratteggiare alcuni atteggiamenti di Amleto mi sono ispirata a un ragazzo conosciuto a Sollicciano negli anni passati.
La sfida era anche vedere se, trasportando la lingua di Shakespeare in una dimensione contemporanea, questo esperimento avrebbe funzionato e la poesia avrebbe retto lo scontro, dando vigore ai personaggi della nostra storia.
C’era poi l’intenzione di confrontarsi per la prima volta con la tragedia shakespeariana per raccontare un dramma che esiste, è silenziosamente presente e di cui gli istituti penitenziari italiani godono purtroppo di un triste primato, quello del suicidio in carcere.
 
Elisa Taddei

Essere Don Chisciotte

liberamente tratto da Don Chisciotte della Mancia
di Miguel de Cervantes

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistente regia Luana Ranallo
coreografie Luana Gramegna
scenografia Francesco Givone con Klem Abdderrahim, Tarek Ben Massoud, Fabio Nottoli, Nay Bustos Tun Oo
costumi Giulia Bigioli e Virgina Ottino
luci Andrea Narese
foto di scena Andrea Pecchioli
musiche dal vivo di Khalilurrahman Nanang
con Klem Abderrahim, Ramzi Baraoumi, Ibrahim Bejaoui, Tarek Ben Massoud, Massimo Bevilacqua, Michele Cimmino, Nikaj Edinjo, Aziz Elousfour, Marco Franci, Oualid Haji, Kamal Hilani, Sussanah Iheme, Alessio Martini, Salaheddine Naja, Fabio Nottoli, Monica Santoro, Mohamed Tahmani, Nay Bustos Tun Oo
organizzazione Murmuris
produzione Krill Teatro

con il contributo di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

Se lo spirito di Don Chisciotte si reincarnasse nel corpo di un giovane detenuto thailandese, quale storia sarebbe narrata?
Se un uomo come il personaggio di Cervantes, nella sua straordinaria follia, tale da trasformare lo squallore della realtà carceraria in un mondo fantastico, fosse rinchiuso dentro un carcere, fino a che punto la sua visione del mondo sarebbe condivisa?
Sarebbe alienato, isolato da tutti, oppure anche lui troverebbe il suo Sancho Panza?
Forse più di uno?
Fino a che punto il carcere riesce ad annullare l’umanità dell’essere umano, la sua capacità di desiderare e di immaginare?
Rispetto all’opera originale, la nostra versione sarà corale: ci interessa soprattutto prendere in esame e mostrare le relazioni e le dinamiche che un personaggio della potenza di Don Chisciotte potrebbe scatenare se costretto a condividere uno spazio angusto come quello di una cella insieme ad altri.
E sempre nel rispetto dell’opera originale, ci divertiremo a trovare tutte le analogie possibili tra il medioevo fantastico donchisciottesco e quello creato da noi.

Elisa Taddei

Faccia di Capra

storia di una metamorfosi

liberamente tratto dall’omonima fiaba della raccolta Lo cunto de li cunti di G. B. Basile

regia Elisa Taddei e Corrado Ravazzini

testi Otto Marco Mercante da Diario di un attore al tempo dell’Apocalisse, G.B. Basile, attori della Compagnia di Sollicciano
scene Francesco Givone, Marwen Bjaoui, Daniel Ciungu, Daniele Biondi, Ibrahim Bjaoui
costumi Giulia Bigioli
fonica Andrea Narese
musiche Ars Nova Napoli
con Massimo Bevilacqua, Daniele Biondi, Marwen Bjaoui, Ibrahim Bjaoui, Angelo Cisternino, Daniel Ciungu, Marco Franci, Sebastiano Jouini, Sussanah Iheme, Daria Menichetti, Monica Santoro
produzione Krill Teatro e Murmuris
con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto Teatro Cantiere Florida 10 giugno 2021
replica Cinema Cabiria 30 novembre 2021
replica Cinema Stensen 7 marzo 2022

Un film-documentario che racconta di come una compagnia teatrale formata da attori, detenuti nel carcere di Sollicciano di Firenze, e attrici professioniste, ha vissuto nella primavera del 2020 l’isolamento a causa della pandemia da covid.

In quei mesi il gruppo iniziò una corrispondenza epistolare nel corso della quale il testo che avrebbe dovuto essere il loro prossimo spettacolo, tratto da una fiaba della raccolta Lo cunto de li cunti di Basile, diventò l’eco fantastica di una lenta e difficile trasformazione che riguardò tutti. Il film parla dunque di metamorfosi e ha cercato di farlo mettendo in costante dialogo il mondo della fiaba con quello della realtà.

Elisa Taddei

La tempesta

da La Tempesta di W. Shakespeare

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistenti regia Luana Gramegna e Luana Ranallo
scene Francesco Givone, Marwen, Bjaoui, Alessandro Nastasi e con la collaborazione di Gisella Butera e Matilde Gori
costumi Giulia Bigioli
luci Andrea Narese
musica dal vivo
Monica Santoro, Ramzi, Adil, Felipe
foto di scena Alessandra Cinquemani
organizzazione Murmuris

con Ramzi Baroumi, Daniele Biondi, Marwen Bjaoui, Ibrahim Bjaoui, Fabio Borri, Stanislao Civaro, Daniel Ciungu, Felipe Da Silva, Ioan Dragan, Ahmed Driouich, Marco Franci, Arturo Gilberti, Susannah Iheme, Mattia Liò, Adil Maich, Daria Menichetti, Monica Santoro, David Satariano, Ebrima Saidy, Zef Shullani.

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto 27 giugno 2019

L’idea di mettere in scena La Tempesta è nata come evoluzione ‘naturale’ dell’ultimo spettacolo presentato lo scorso anno, Kan Ya Makan, ispirato a Le Mille e una Notte.
Nel processo delle prove quello che ci aveva entusiasmato era stata la possibilità di immergersi in una dimensione magica. Questo elemento, il fantastico, portato all’interno del carcere di Sollicciano, aveva suscitato in tutti noi prima di ogni altra cosa un gran divertimento, il piacere puro di ‘fare finta di vivere in un altro mondo’, opposto a quello reale. La Tempesta è l’ultima opera di Shakespeare, considerata il suo testamento, dove il grande poeta vi ha riversato gran parte di ciò che ha attraversato i suoi precedenti capolavori, il tradimento, l’amore, la vendetta, il perdono e che qui sono inseriti all’interno di un mondo ricco di magia, un’isola fantastica piena di spiriti e creature mostruose; allo stesso tempo La Tempesta ci parla, prima di ogni altra cosa, di teatro, della magia del fare teatro. Questo è il testo più meta-teatrale scritto da Shakespeare. E il teatro in carcere non è un’isola, in un mare di restrizioni, dove tutto è possibile?Abbiamo deciso di rispettare questa lettura, certi che darà una forza maggiore al nostro lavoro: il meccanismo della macchina teatrale sarà messo a nudo, scoperto, anche nell’incontro tra le diverse lingue, i diversi dialetti degli attori e la poesia shakespeariana. Cosa accade se la Compagnia di Sollicciano mette in scena La Tempesta di William Shakespeare ? Nel contrasto tra la nostra energia fisica, grezza e la poesia di questa splendida opera abbiamo cercato una forma e da questa siamo partiti.
 
Elisa Taddei

Kan Ya Makan

da Le Mille e una Notte

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistenti regia Luana Gramegna e Luana Ranallo
scene Francesco Givone con Ali Arafa, Marwen Bjaoui, Alessandro Nastasi costumi Giulia Bigioli
luci Andrea Narese
fonica Mirco Ricci, Simone Saccaro
video proiezioni Corrado Ravazzini
foto di scena Alessandra Cinquemani e Enrico Gallina
produzione Krill Teatro

organizzazione Murmuris

con Ali Obama Abdalam, Hamza Abdelli, Ali Osama Arafa, Massimo Bono, Angelo Castaldo, Issam Chlih, Ioan Dragan, Marco Franci, Cristian Huarcaya, Susannah Iheme, Ihbraim Bjaoui, Lizard Koka, Daria Menichetti, Marwen Mjaoui, Francesco Sarmiento

con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto 9 luglio 2018

Questo lavoro è nato dal desiderio di portare nello spazio di un carcere, vero regno del brutto, tutta la meraviglia e la bellezza della fiaba. Con il piacere grande di raccontare una storia, senza dimenticare di far emergere anche quella parte oscura fatta di inganno, violenza, angoscia, atrocità che nella fiaba affonda le radici.
Nel lungo processo delle prove, la sala del teatro si è trasformata in un giardino fantastico, in un castello meraviglioso, in una caverna buia dove trovare una lampada magica e incontrare l’amore.
Essere una compagnia costituita da attori di varia nazionalità, per la maggior parte nordafricana, ha portato una qualità in più a questo lavoro.
Da qui la scelta ‘scontata’ su una delle fiabe dell’antica raccolta persiana Le Mille e una notte. Il testo si è arricchito dei suoni e della melodia araba, in un tempo in cui questa lingua non vuole essere ascoltata perché associata a qualcosa che fa paura.
“ Le fiabe dicono più della verità. E non solo perché raccontano che i draghi esistono, ma anche perché affermano che si possono sconfiggere.” Gk Chesterton
 
Elisa Taddei

Odissea

ovvero storia di Ulisse, immigrato clandestino

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistente regia Luana Ranallo
scene Francesco Givone, Daniele Foschi, Maksoudi Najib, Davide Noventa
costumi Giulia Bigioli
luci Andrea Narese
fonica Simone Saccaro
video proiezioni Corrado Ravazzini
foto di scena Alessandra Cinquemani e Enrico Gallina
coordinatrici Progetto Scuola Elisabetta Bronzi, Daria Ganassini, Gloria Romoli

con Ali Obama Abdalam, Hamza Abdelli, Massimo Bono, Fabio Borri, Elisabetta Bronzi, Redouane Eddguoghy,  Abdul Essalamy, Susanna Iheme, Giuseppe Claudio Insalaco, Najib Maksoudi, Hassan Mguil, Omar Mohamed, Francesco Nauta, Jovani Campos Ortiz, Ayoub Kami, Francesco Sarmiento, Mathlouti Taieb

produzione Krill Teatro
organizzazione Murmuris

con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto 26 giugno 2017

Il 70% della popolazione detenuta a Sollicciano è costituita da persone di origine nord-africana, per questo alla fine dell’estate scorsa è nata l’idea di partire da una rilettura dell’Odissea, per mettere in scena uno spettacolo che raccontasse il viaggio e il dramma di chi oggi attraversa il Mediterraneo. L’Odissea di Sollicciano ha al centro le storie reali degli attori della compagnia, storie di viaggi clandestini di terra e di mare. È il risultato di un anno di lavoro con 20 detenuti, per la maggior parte nord-africani.

Lo spettacolo non è la messa in scena del poema omerico, della storia, smembrata, è rimasto l’essenziale; i personaggi, parte ormai della memoria collettiva – Polifemo, le Sirene, Penelope ecc. – diventano allegorie, immagini, musica, proiezioni video e simboli di qualcosa che ha contorni altrettanto mostruosi, la televisione, il denaro facile, l’attesa di chi non tornerà.

Elisa Taddei


Dal Carcere

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistenti regia Luana Gramegna e Luana Ranallo
scene Francesco Givone, Salvatore Menzo, Omar Mohamed, Angelo Nenna
costumi Roselì Gercilia Pereira
luci Andrea Narese
fonica Taga
video proiezioni Corrado Ravazzini
foto di scena Alessandra Cinquemani

 

con Massimo Bono, Maejdoub Boubaker , Elias Chavez, Daniele Cipollone, Emanuel de Florian, Marco Franci, Hassan M’guil, Omar Mohamed, Matteo Morandi, Habibi, Simone Napoletano, Jhoany Ortiz,  Mustafa , Giuseppe Pacifico, Michel Portela Torres con la partecipazione alla scenografia degli studenti del Liceo Artistico di Porta Romana Federica Bei, Jeremy Bencini, William Carlesi, Larissa De Andrade, Margherita Di Leo, Leonardo Filippini, Andrea Giovannini, Marta Gori, Nina Izzo, Enea Nardi, Cesare Nesi, Alessia Paciscopi, Mario Pathirasa, Chiara Pederzoli, Samuele Recchia, Diletta Sabatini, Francesco Zani Responsabile Progetto Elisabetta Bronzi Coordinatrici Daria Ganassini e Silvia Vanni

organizzazione Murmuris
produzione Krill Teatro

con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto 30 giugno 2016

 


Ubu Re

liberamente ispirato all’opera di Alfred Jarry

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistente regia Luana Ranallo
coreografie Luana Gramegna
scene Francesco Givone, Elias Chavez, Maurizio Panarese, Fausto Sinatti
costumi Christiane Hegemann, Roselì Gercilia Pereira
luci Andrea Narese
fonica Armand Arapi
foto di scena Alessandra Cinquemani
regia video Corrado Ravazzini

 

con Jafaar Bennabou, Massimo Bono, Raul Cruz Bosmeniel, Maejdoub Boubaker, Emilian Brici, Elias Chavez, Ilaria Danti, Fernando Da Silva, Emilian Devole, Altin Devole, Marco Franci, Rachid Garmouni, Roberto Mascherini, Mohamed Omar, Maurizio Panarese, Fausto Sinatti, Stefano Traversari

con la partecipazionedegli studenti del Liceo Artistico di Porta Romana

docenti coordinatrici Progetto Teatro Scuola
Daria Ganassini e Elisabetta Bronzi
organizzazione Murmuris

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto 30 giugno 2015

 


Pinocchio#2

scena padre

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistenti alla regia  Luana Gramegna e Luana Ranallo
maschere  Angelo Levanti, Fabrizio Favini, Fabiol Preci
scene Francesco Givone, Salvatore Albanese, Fernando Da Silva, Fabrizio Favini, Angelo Levanti, Stefano Traversari
costumi Roseli Pereira, Cicera Mar Mateus
luci Andrea Narese
fonica Armand Arapi
riprese video Corrado Ravazzini

con Jafaar Bennabou, Alessandro Biagiotti, Massimo Bono, Majdou Boubaker, Emilian Brici, Fernando Da Silva, Vittorio De Vincenzi, Gabriella Di Tante, El Kedri El Ayech, Fabrizio Favini, Marco Franci, Mohamed Hammami, Issam Jabri, Roberto Mascherini, Jebil Nadir, Simone Napoletano, Maurizio Panarese, Fabiol Preci, Ahmed Rochdi, Stefano Traversari

produzione Krill Teatro
organizzazione Murmuris

con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto 26 giugno 2014


Malesigu

racconto di una vita

di Massimo Bono

drammaturgia e regia Elisa Taddei
con Massimo Bono
produzione Krill Teatro

con il sostegno della Regione Toscana, della Fondazione Carlo Marchi e con il patrocinio del Comune di Firenze e del Comune di Scandicci

Debutto 21 Marzo 2014 Teatro Everest

 

Malesigu in dialetto sardo vuol dire maligno bizzarro, irrequieto, vivace.

Con questo appellativo vine chiamato da bambino il protagonista. Malesigu è uno spettacolo biografico che racconta la storia di Massimo Bono, attore detenuto della Compagnia di Sollicciano che decide di parlare della sua infanzia e di raccontarla così come è stata, fatta di lotte, fughe, punizioni, vendette. Il filo della narrazione è teso e attraverso la memoria del racconto si assiste al tentativo di dare un senso a chi sono io oggi.

L’attore riporta in vita gli altri personaggi di questa storia, il padre, la nonna, la maestra, gli amici di infanzia, i compagni di scuola; grazie alle loro voci il tono drammatico della narrazione trova, nell’ironia, un respiro. 

Un lavoro teatrale che mescolando il dialetto sardo alla lingua italiana, ci parla anche di un mondo fatto di tradizioni e credenze popolari.

Lo spettacolo vuole trasformare la materia biografica, incandescente e segreta, quale è l’infanzia dell’attore, in un racconto poetico “ che prova a dare corpo a qualcosa che non riusciamo a padroneggiare del tutto, ma verso cui siamo attratti perché sentiamo che v’è un che di irrinunciabile”.

Elisa Taddei


Frankenstein

storia di un corpo

da Frankestein di Mary Shelley

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistenti regia Luana Gramegna e Luana Ranallo
scene Francesco Givone con Yu Ji Wen, Massimiliano Monti, Daniele Rinaldi, Davide Noventa
costumi Roselì Cercilia Pereira
luci Andrea Narese
fonica Giuseppe Prussiano, Andrea Caprara
video Corrado Ravazzini
foto di scena Alessandra Cinquemani

con Kamel Abdelrani,  Samir Ben Abdzine, Massimo Bono, Piero Bottini, Frederico Buhrer, Elisabetta Bronzi, Vito Calabrese, Ciro Castaldi,  Luigi D’Alessandro, El Kedri El Ayech, Francesco Finocchiaro, Marco Franci,  Iacopo Gallori, Yu Ji Wen, Ben Naucer Mansour , Stefano Marrucci, Massimiliano Monti, Jebil Nadir, Maurizio Panarese, Vincenzo Pisano, Ennio Proietti, Giuseppe Prussiano, Maurizio Squillaci, Daniele Tellini, Ciro Torino

produzione Krill Teatro
con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

Questo spettacolo nasce da una rilettura del classico di Mary Shelley.

Rifiutato dal Dott. Frankenstein come esperimento fallito, il protagonista parla attraverso ciò che il suo corpo può raccontare. Lo spettacolo è il tentativo di dare voce al mostro di Frankenstein attraverso le sensazioni, le storie e le domande che nascono in relazione al corpo.

A differenza di ciò che succede nella storia originale dove il rifiuto del Dott. Frankenstein si trasforma in fuga, questa volta si assiste, nella comicità grottesca degli uomini scienziati, a qualcosa di terrificante, il tentativo violento di aggiustare, sanare, ricostruire questo corpo “sbagliato”.
Ma non c’è alcun rimedio… e una domanda rimane aperta: chi è il mostro?

Elisa Taddei


Le dame

i cavalieri, le armi, gli amori

da Orlando Fuorioso di L. Ariosto

drammaturgia e regia Elisa Taddei
assistente alla regia Luana Ranallo
coreografie Luana Gramegna
scene di Francesco Givone, Yu Ji Wen, Luca Meazzini,  Alessandro Vona, Massimiliano Monti
costumi Roseli Pereira
luci Andrea Narese
video Elena Foresto e Corrado Ravazzini
foto di scena Simone Donati

con Antonio Pio Aquini, Laura Bandelloni, Massimo Bono, Piero Bottini, Elisabetta Bronzi, Andrea Cianchetta, El Ajech El Kedri, Nizar Dridi, Luis Ernesto Fernandez, Franco Finocchiaro, Marco Franci,  Iacopo Gallori, Hajali Hichem, Abdallah Krifi, Ben Mansour Naucer, Jebil Nadir,  Maurizio Panarese, Vincenzo Pisano, Luana Ranallo, Amir Sofian Rekik, Maurizio Squillaci, Daniele Tellini

produzione Krill Teatro

con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto 21 giugno 2012

Questo spettacolo si ispira, da lontano verrebbe da dire, all’Orlando Furioso.
Perché, come suggerisce il titolo, siamo partiti e ci siamo subito fermati alla prima parola con cui inizia: le dame.
Attraverso i personaggi femminili, presenti nell’opera dell’Ariosto, che ‘segnano’ questo spettacolo come dei quadri, abbiamo provato a parlare della donna.
Il carcere è una realtà dove la donna non esiste, è un grande vuoto.
Per tutta la compagnia ha rappresentato un’occasione per ri-avvicinarsi a lei.

Elisa Taddei


Odissea

regia
Elisa Taddei

assistente alla regia
Luana Ranallo

scene di 
Stefano Cataneo, Yu Jiwen, Alessandro Vona

costumi
Roseli Pereira

luci
Andrea Narese, Fabio Polimeni

audio
Andrea Caprara, Sadok Maroufi

trucco
Umberto D’Arcangelo, Michela Benvenuti

video
Elena Foresto e Corrado Ravazzini

foto di scena
Simone Donati

con
Khaled Ayari, Naucer Ben Mansour, Ramzi Ben Nejma, Massimo Bono, Elisabetta Bronzi, Raffaele D’Alterio, Danilo Di Mauro, Francesco Finocchiaro, Marco Franci, Iacopo Gallori, Hichem Hajali, Giuseppe Insalaco, Wahid Khlifi, Alfred Kolaj, Abdallah Krifi, Sadok Maroufi, Patricia Monteiro Sides, Babacar Ndiaye, Abdul Latef Twifik, Maurizio Squillaci

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto  22 giugno 2011


Il Giardino degli animali

da G. Orwell

regia
Elisa Taddei

assistente regia
Luana Ranallo

progetto scenografico
Mario Cini

musicisti
Michela Benvenuti, Antonio Laraia, Elio Varriale,

costumi
Roseli Pereira, Cicera Mar Mateus

luci
Andrea Narese, Giuseppe Polimeni

fonica
Andrea Caprara, Marco D’Armeinto

video
Corrado Ravazzini

foto di scena
Simone Donati

coordinamento
Teatro Scuola Elisabetta Bronzi

con
Kamel Abdelrani, Mahzad Amini, Denisa Berjamai, Elisabetta Bronzi, Maurizio Caso, Emilian Devole, Ayed El Mounin, El Ayec El Khedri, Giuseppe Fava, Francesco Finocchiaro, Iacopo Gallori, Besjon Gjekaj, Jeton Ismail, Luca Litrico, Brisa Lutaj, Giuseppe Mandalà, Sadok Maroufi, Francesco Nauta, Ben Mohamed Ouahied, Giovanni pardo, Vincenzo Pisano, Stefan Popovic, Raimondo Romano, Tartar Sheko, Maurizio Squillaci, Andrea Stefanini, Armando Tesone, Laura Verdi

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

debutto 17 giugno 2010

(…) spettatori e a volte attori della degenerazione della libertà, ciascuno di noi può tuttavia configurare un mondo come espressione del proprio desiderio e della propria volontà, in cui ogni volta bisognerà decidere ciò che si deve fare.

Massimo Marassi, Una libertà finita


Freasks

regia
Elisa Taddei

assistente
regia Luana Ranallo

scene
Mario Cini, Yu Jimen, Ng Kaiwai e Raul Guatteri

musicisti
Antonio Laraia Matteo Spolveri Elio Varriale

costumi
Roselì Pereira, Cicera Mar Mateus

luci
Andrea Narese, Giovanni Belfiore, Gabriele iuliano, Kamel Kanfi, Giuseppe Polimeni

fonica
Andrea Caprara, Marco D’Armiento

regia video
Corrado Ravazzini

foto di scena
Simone Donati

coordinamento
teatro scuola Elisabetta Bronzi

con
Vito Calabrese, Maurizio Caso, Maila Defusco, Francesco Della Ragione, Emilian Devole, El Kedri El Ayec, Giuseppe Fava, Francesco Finocchiaro, Jessica Flament, Bimaj Gyergj, Ismaili Jeton, Martin Lazri, Otello Mancino, Giuseppe Mandalà, Sadok Maroufi, Francesco Nauta, Vincenzo Pisano, Stefan Popovic, Giampiero Reale, Raimondo Romano, Maurizio Squillaci, Samir Souissi, Diamanti Tede, Marinella Zaffuto.

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

Dedicato alle persone buone, agli uomini e alle donne normali, a chi avrebbe tante domande ma non ne ha il coraggio, a chi trova il coraggio ma fa domande prive di senso, a chi vorrebbe vedere da vicino “Signore e Signori ecco a voi l’Uomo Tigre!”.. alla nostra informazione televisiva e giornalistica che esalta la curiosità morbosa e fruga indiscreta nella vita degli altri.

debutto 25 giugno 2009


Televasione

testo 
Marco Vichi

regia
Elisa Taddei

musiche originali
Massimo Altomare

luci
Hysen Mici

Musicisti
Massimo Altomare, Sofien Ben Bechir, Andrea Conti, Dario De Giorgio,  Alessandro Discetti, Precious Orobor, Stefano Patrizio, Salvatore Pitirollo, Carmelo Privitera, David Santana Eusebio, Lin Wei

Coordinamento
Teatro Scuola Maria Luisa Rossi e Paola Nobili

con
Zoubaier Ali, Tommaso Amato, Salvatore Cannavaro, Guglielmo Corrado, Alessandro Discetti, Agron Leba, Nino Navarria, Precious Orobor, Rodolfo Spatarella, Giuseppe Vatiero, Lin Wei

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana

Televasione ricostruisce un immaginario palinsesto televisivo, formato da programmi di intrattenimento, quiz,  dibattiti politici, per comporre una satira del mondo della televisione e dei suoi protagonisti assurdi e grotteschi.
Accanto a questi temi, serpeggia una riflessione amara sulla realtà del carcere e sulle condizioni dei detenuti.

debutto 26 novembre 2008


Nel Paese delle Mereviglie

da Alice nel Paese delle Meraviglie di L. Carrol

regia 
Elisa Taddei

scene
Mario Cini, Jaward El Bouazzaoui, Marian Ciltan Petre, Fernande Sisnica, Paljor Tenzin, Sonny Vleisides

editing audio
Mario Orabona

costumi
Roselì Pereira

maschere
Francesco Givone, Simone Erriquez

oggetti di scena
Giovanni Taddei

luci
Andrea Narese, Hatem Essoufi, Tommaso Somma

suono
Marco D’Armiento

video
Corrado Ravazzini

foto di scena
Simone Donati

coordinamento
teatro scuola  Eleonora Piovesan

con
Samir Ben Abdzine, Francesco Cinquegranella, Giuseppe Fava, Daniele Golinelli, Ervis Hibraj, Abderrahim Idrissi, Kamel Kanfi, Bouzid Kheder, Martin Lazri, Giuseppe Mandalà, Kledjon Mucollari, Giuseppe Papale, Raimondo Romano, Altin Saracini, Mirsad Sedic, Florian Softa, Samir Souissi, Giovanni Zezza.

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

La storia di Alice nel Paese delle Meraviglie ci ha spinto a indagare il rapporto tra uomo e carcere, e, più in generale, il rapporto tra uomo e potere.
Quali sono i rischi per chi è coinvolto in questo rapporto?
L’autorità deve combattere con l’ingiustizia, la prevaricazione, l’arroganza, l’uomo deve combattere con se stesso, con le sue debolezze, con le false idee che bloccano la coscienza.
Abbiamo esorcizzato.
Rimane centrale la domanda che Alice, nel suo continuo mutare, ci ha suggerito: chi sono io?
Perché in questo viaggio, nel trovarsi in questo paese delle meraviglie, il rischio più grande è quello di perdersi.
Spesso sarà la sola voce degli attori, a guidare, a rivelare il senso di questo nostro andare.

debutto 27 giugno 2008


Se Diventar Potessi

da Don Chisciotte di M. de Cervantes

regia
Elisa Taddei

scene
Mario Cini, Michele Amura, Ramirez Josè

costumi
Roselì Pereira

luci
Andrea Narese, Hatem Essoufi

suono
Marco D’Armiento

regia
Video Corrado Ravazzini

foto di scena
Simone Donati

coordinamento
teatro scuola Susanna Bini

con
Michele Amura, Francesco Cinquegranella, Giuseppe Fava, Daniele Golinelli, Kamel Kanfi, Bouazid Kheder, Ramzi Kuki, Martin Lazri, Giuseppe Mignani, Gerardo Muscetti, Giuseppe Papale, Antonio Ranieri, Raimondo Romano, Altin Saracini, Tommaso Somma, Giovanni Zezza, e con la partecipazione straordinaria di Camillo Fabiani

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana

E se Don Chisciotte fosse un detenuto? Inseguendo quest’idea ogni elemento narrativo dell’opera di Cervantes si è aperto e richiuso su quest’ipotesi, aderendo, così ci è parso, alla perfezione.
La struttura portante di questo lavoro sta nei due livelli, da subito, individuati: quello basso, reale, della vita dentro a un carcere e quello alto, fantastico, delle visioni di Don Chisicotte. Il nostro Don Chisciotte non è migliore dei suoi compagni, ma come ha detto Erri De Luca “ è l’unico che scorge esattamente il mondo sotto la spoglia della finzione e della normalità”. Farlo entrare nella nostra cella ci ha divertito, molto.

debutto 14 Giugno 2007


Siamo Tutti Gatti Selvaggi

liberamente tratto da Otello di W. Shakespeare

regia
Elisa Taddei

costumi
Roselì Pereira

luci
Andrea Narese

regia video
Corrado Ravazzini

coordinamento
teatro scuola Eleonora Piovesan

con
Andrea Batacchi, Johara Breda, Pietro Bivona, Kheder Bouzid, Francesco Cinquegranella, Vincenzo Croma, Samir Dridi, Giuseppe Fava, Pietro Guizzardi, Martin Lazri, Giuseppe Mignani, Rosario Raffa, Ben Hotman Ramzi, Matteo Riccobono, Raimondo Romano, Altin Saracini

produzione Krill Teatro con il sostegno di Regione Toscana e Fondazione Carlo Marchi

Otello. La voglia di un confronto con un testo classico. Senza sapere dove porterà, ma è chiaro sin dall’inizio che si tratterrà di una riscrittura. Shakespeare e la lingua. La riscrittura parte dalla lingua, quella di Shakespeare, tradotta nei dialetti degli attori: palermitano, calabrese, romano, toscano, arabo. E la poesia di Shakespeare si adatta, si lascia modellare e ne esce qualcosa che sorprende.
In una storia cosa c’è oltre quello che viene raccontato? E’ questo che ci interessa: mostrare quello che c’è negli spazi bianchi della parola, il “dietro le quinte”. Questa operazione avvicina ancora di più la storia e i suoi protagonisti a noi.


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